8 novembre 2022
ore 17:03
di Lorenzo Badellino
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 Per tutti
Immagine reale rielaborata che rappresenta l'orizzonte degli eventi, il buco nero, invisibile al centro
Immagine reale rielaborata che rappresenta l'orizzonte degli eventi, il buco nero, invisibile al centro

L'astrofisico Kareem El-Badry e il suo team hanno scoperto il buco nero più vicino alla Terra. Si tratta di Gaia BH1, che si trova a 'soli' 1600 anni luce dal nostro pianeta, nella Costellazione di Ofiuco e ha una massa dieci volte più grande del nostro Sole. La scoperta è stata possibile grazie al telescopio spaziale Gaia, da cui prende il nome il buco nero, dell'ESA (Agenzia Spaziale Europea). Successivamente le ricerche sono state approfondite con l'ausilio del telescopio Gemini Nord, situato in cima al Mauna Kea alle Hawaii, per esaminarne la velocità e le oscillazioni.

Dalle analisi risulta che Gaia BH1 è un buco nero quiescente e non rappresenta un pericolo, al contrario di quello che deteneva il precedente record di vicinanza, ad una distanza tripla e inserito nel sistema stellare  HR 6819, che emette grandi quantità di radiazioni X. C'è però un certo mistero che avvolge la scoperta, il buco nero sarebbe infatti nato dal collasso di una stella, parte di un sistema binario (due stelle che orbitano una attorno all'altra) che ha mantenuto diciamo cosi la stella vicina. Difatti quello che gli scienziati hanno trovato è effettivamente un buco nero con una stella che gli orbita attorno. Tuttavia quando la stella più grande del sistema binario (20 volte la massa del Sole) è esplosa, l'esplosione avrebbe dovuto coinvolgere anche la stella più piccola distruggendola. Ciò di fatto non è avvenuto, la stella più piccola è sopravvissuta e ha continuato a ruotare attorno al buco nero neo formato. La conoscenza che si ha attualmente dei sistemi binari di stelle non può spiegare questo connubio anomalo...


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