14 luglio 2022
ore 10:09
di Lorenzo Badellino
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Prima immagine del telescopio Webb - credits NASA, ESA, CSA, and STScI
Prima immagine del telescopio Webb - credits NASA, ESA, CSA, and STScI

Martedì 12 luglio sono giunte a Terra le prime immagini catturate dal telescopio spaziale James Webb, lanciato in orbita e costruito in circa vent'anni dalla Nasa, dall'Esa e dall'agenzia canadese CSA, le tre agenzie spaziali che l'hanno progettato. Si tratta di un concentrato di tecnologia che orbita nel cosiddetto punto lagrangiano L2, uno dei cinque punti di equilibrio gravitazionale del sistema Terra-Sole situato a 1,5 milioni di chilometri dal nostro pianeta.

La particolarità di quest'orbita è che permette al telescopio di restare allineato nel tempo con la Terra mentre si muove attorno al Sole. In questo modo, il grande scudo termico può proteggere il telescopio dal calore della nostra stella. 'Lo scudo ripara gli strumenti anche dalla sonda stessa su cui sono montati. Perché la protezione sia efficace occorre che gli strumenti si trovino sempre al coperto e che il telescopio sia sempre orientato in direzione opposta.' riferisce Bill Ochs, project manager del Jwst al Goddard Space Flight Center della Nasa.

Il James Webb è un telescopio molto più sofisticato e tecnologico del suo predecessore Hubble, che copre lunghezze d'onda minori e ha una sensibilità decisamente inferiore. Il nuovo telescopio spaziale è dotato di una lente circolare del diametro di sei metri in grado di guardare indietro nel tempo fino a 13,5 miliardi di anni fa, quasi alle origini del cosmo.

Le immagini mostrate da James Webb sono l'ammasso di galassie SMACS 0723, situate a 4,5 miliardi di anni luce dalla Terra, che fanno da lente gravitazionale per osservare le centinaia di galassie ancora più lontane. Si tratta delle galassie più vecchie e lontane mai osservate all'infrarosso fino ad ora.

La Nebulosa Anello M 57, situata a 2000 anni luce dalla Terra con un diametro di circa due anni luce. La Nebulosa Carina, una gigantesca area composta di gas e stelle al cui interno vi sono alcuni dei sistemi stellari più massicci ed esplosivi della Via Lattea. Il Quintetto di Stephan, un ammasso di galassie situato a quasi 300 milioni di anni luce dalla Terra, nella Costellazione del Pegaso, scoperto nel 1877 dall'astronomo francese Edouard Stephan. L'esopianeta WASP-96b, situato a 1150 anni luce dalla Terra.



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